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Bella
escursione circolare che si svolge per lunghi tratti su crinali
altamente panoramici. Sotto il profilo storico e dell'insediamento
umano sono meritevoli di attenzione la Pieve di Cā Maggiore,
con un bel campanile a torre, le bellissime case che si incontrano
( antichissime quelle de Il Monte, su una deviazione a destra
) e la splendida mulattiera medievale che nel primo tratto
si presenta ancora perfettamente conservata,. Fra gli aspetti
naturalistici vanno ricordate le grandi querce prima di Canovetta,
molte delle quali parassitate dal raro vischio quercino, ben
visibile in inverno quando non c'č il fogliame della pianta
ospite a nasconderlo e quando produce le sue splendide bacche
color oro, ovviamente vischiose.
L'itinerario ha inizio dalla Pieve di Cā Maggiore (322
m), raggiungibile dal fondovalle del Santerno attraverso il
bel ponte in pietra a tre arcate. Di fronte alla facciata
della Pieve transita una sconnessa pista che si segue a sinistra
per poche decine di metri, voltando poi a destra (segnavia
29) prima che essa scenda a valicare il Diaterna sul bellissimo
ponte seicentesco. Si sale attraverso radi querceti su una
magnifica mulattiera lasticata ancora in ottime condizioni,
fino ad un bivio dove si volta a destra seguendo i segnavia
che conducono a Canovetta (610 m). Si prosegue oltrepassando
alcune radure e raggiungendo la dorsale della Pozza, prima
ripida e rocciosa e poi aperta in belle distese prative che
culminano nella quota 751 (1.15 ore di marcia), da cui si
offre un ampio panorama sull'alta valle del Diaterna e sui
suggestivi paesaggi delle argille scagliose che circondano
il Passo della Raticosa. Si prosegue fino ad un vicino crocevia,
dove č possibile compiere un'interessante deviazione a destra
fino alle belle case medievali (forse duecentesche) de Il
Monte. L'itinerario prosegue diritto tagliando a mezzacosta
un versante rivolto ad est, quindi scavalcando una dorsale
per portarsi sul versante nord ammantato di castagneti. Poco
dopo si incontra la chiesetta di Santa Cristina (733 m) ai
piedi del Monte Allovolo, del quale si aggira la cima (787
m) per giungere ad una rotabile (1 ora) che si attraversa,
proseguendo la discesa su un crinale ammantato di pascoli.
Si aggira M. Cucco e si percorre poi lo spartiacque tra il
Botro di Vincarolo (a sinistra, incassato fra dirupi) e il
Rio di San Michele. Oltrepassata la casa de Le Crete e Cā
Monte Porrara (587 m; attenzione a non confondersi con Cā
Porrara, unica segnata sull'IGM, molto piu' in basso e fuori
via) si volta decisamente a destra in discesa superando il
Rio di San Michele (fonte) e ritornando sulla rotabile poco
sotto la chiesa di San Michele. Da qui si evita la strada
asfaltata scendendo sulla vecchia mulattiera che corre a destra
della strada a cui si ricollega poche centinaia di metri prima
del fondovalle. Si arriva cosė alla statale Montanara (1.45
ore) a valle di Coniale. Voltando a destra per il primo stradello
che si tiene parallelo al Santerno si aggira il grande dirupo
di fronte a Coniale ritornando cosė alla Pieve di Cā Maggiore
(322 m, 1 ora) dopo aver toccato Sant'Apollinare, tra antichi
castagneti.
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