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ARGENTINA - Argentina 2003.... un pezzo di cuore di Stefano Mattioli

27 12 2003 , dopo un 'anno di attesa e' arrivato il giorno della partenza , fra circa 24 ore rivedrò Romina . Il viaggio che vi sto raccontando e' iniziato a Cuba il dicembre 2002 . Sapete quei viaggi dove prendi il biglietto e via , quello era il mio viaggio . Li' ho conosciuto un gruppo di ragazze Argentine , li' in diretta una sera al ristorante abbiamo assistito alla "rivoluzione " Argentina in quell' anno . Dopo un mese trascorso con Romina , la promessa di andare in Argentina l' anno dopo . L'hostess mi invita ad allacciare la cintura di sicurezza , l'aeroporto della capitale argentina e' sotto di noi . Siamo sotto le feste natalizie e ad attendere l'aereo i parenti degli emigrati pieni di regali . Io ho Romi che mi aspetta , e nella mia valigia ....... Da Buenois Aires ci dirigiamo leggermente a sud , a casa sua . La sua cittadina e' molto accogliente , tutte casette con il giardino e tanto verde . Due cose da notare , la cattedrale con enormi campane fuse a Genova , e la citta' dei piccoli voluta da EVA PERON ( tipo casa studio e piccolo ospedale ). Seduti sul divano a sorseggiare il "Mate " ( bevanda tipica simile al nostro the , con un piccolo rituale di cerimonia prima di iniziare a bere ) si decide il viaggio alla scoperta di questa enorme nazione . Buenois Aires - Ushuaia 3000 Km . Il volo della compagnia di bandiera " argentina " ci porta dopo un'ora a Puerto Madryn , famosa penisola di Valdes . Famosa perché nelle sue insenature arrivano a primavera le Balene a riprodursi , io mi sono accontentato di centinaia di foche e leoni marini intenti a godersi il sole . Qui il primo impatto con la natura , la legge della natura . Nella tranguillita' della spiaggia , dove le mamme foche accudivano i loro piccoli e i leoni marini erano intenti a difendere il proprio territorio , da lontano arrivava il terrore . In un lampo , la schiuma bianca dell'onda si tinge di rosso e una mamma cercava invano il suo piccolo , l'orca ha preso il suo pranzo . Nella citta' , il centro studi nazionale , qui vengono monitorate con il satellite balene , foche , pinguini , una piccola Genova merita una visita Sono stato fortunato , la cugina ( la "Prima" in spagnolo ) di Romina lavora nel centro . Nell'entroterra e' possibile visitare una vecchia miniera , al primo impatto sembra che ti portino a lavorare . Gia' ti vestono di tutto punto , persino la fiammella sulla testa e poi giu' a meno 300 mt , meno 500 mt . Capisci cosa era essere minatore , cosa voleva dire rivedere la luce e sentire l' aria fresca contro il viso . Questa mattina l'aria e' frizzante e dopo una succulenta colazione , Romi mi avvisa che fra due ore si parte , operazione pinguini . Jeep e partenza per fare conoscenza con i pinguini di Magellano . Entriamo nel parco Nazionale Del golfo di San Giorgio , tanto per cambiare il biglietto per gli stranieri e' doppio , Romina paga anche per me ( in Argentina per gli stranieri tutte le tariffe sono duplicate , aerei , Hotel , pullman , ecc....). L'ingresso e' circa due chilometri prima del golfo , la guida ci avverte che da ora in poi e' vitato tutto !!! , i pinguini hanno i piccoli quindi bisogna rispettarli . Meraviglioso , pinguini , pinguini , pinguini , una distesa di questi " omini " ben vestiti , con la camicia bianca e sopra giacca nera con le doppie punte . La comunita' , la famiglia , il piccolo , sono i valori che subito ti trasmettono questi uccelli . Ogni coppia ha il suo nido da anni , ( lo stesso vicino da anni ) percorrono chilometri a piedi per raggiungere il mare e poi si tuffano e via a pescare per il piccolo , mentre e' protetto dall'altro genitore . Oggi dopo una settimana si riparte , meta Rio Gallegos , ci prepariamo a 28 ore di pullman . 20 dollari per 28 ore , vi assicuro che sono stati spesi benissimo . La strada e' quella costiera per la maggior parte del tragitto , quando si procede all'interno lo spettacolo cambia . I colori cambiano , si passa da toni di verde e marrone a macchie rosa dei fenicotteri fermi a bere nei laghetti formati per abbeverare il bestiame , quello che ti colpisce e' la vastita' . Questa vastita' la ritroverò al sud verso il lago Argentino , anche nei ghiacciai . Dopo una bella doccia rigenerante e una bella dormita , la cena ci propone " Asado " agnello sulla brace . Piatto tipico del Sud , dei "Gauci" , i guardiani dei greggi . Siamo passati dai 30 gradi della capitale ai 5 gradi di Rio Gallegos , terra dei ghiacciai , del Perito Moreno . Mattino presto , Romi e' avvolta nel mio piumino , saliamo sull'aliscafo per la gita alla scoperta dei ghiacciai . Se prima l'immensita' era la steppa ora e' il ghiaccio , calcolate che il Perito Moreno e' due volte Buenos Aires con un'altezza del muro principale di 60 metri e altri 60 sono sotto il livello del lago . Con il battello si percorre il lago Argentino , scusate ma non riesco e descrivere i colori tra il ghiaccio galleggiante e l'acqua del lago . I vari ghiacciai si affacciano sul lago dopo un lungo percorso iniziato sulle cime fra Argentina e Cile , dove nevica 360 giorno anno . La sensazione da brivido e' il trekking su Lui , il Perito Moreno . Lo senti muoversi , pulsa , senti le vibrazioni della neve che si compatta sotto i ramponi , alla fine con le guide brindisi con grappa e ghiaccio !!!! Per raccontarvi la bellezza del luogo , i colori , le sfumature , le tonalita' dei blu , ho scattato una 70 di foto . Il Battello sta facendo rotta per il rientro , all'orizzonte si vedono le case in legno , oltre il paese le montagne verdi . Alla sera , si cena nella casa privata che ci ospita ,( e' molto diffuso , trasformare la loro casa in pensione ) come tradizione escono racconti anche favole dei Vecchi , che calore ; e' proprio Natale. Oggi Romi e' stanca , ne approfitto per unirmi a un gruppo di portoghesi per uscire a cavallo . Fantastico , portoghesi da sballo , e giro a cavallo da panico ( non avete mai usato una moto da trial , uguale quei cavalli ) . Come un bambino prima delle vcacanze , non sto piu' nella pelle , sono all' aeroporto e leggo sul cartellone luminoso il mio volo " USHUAIA ". Ora inizia un'altra vacanza , primo e' il posto che ogni viaggiatore ( io ho iniziato a 16 anni a viaggiare per il mondo ) desidera visitare , il cartello all'arrivo indica " USHUAIA LA FINE DEL MONDO " ; ditemi Voi . Secondo per gli amanti della natura e del contatto con essa , qui si fa di tutto . Per dirvi in breve cosa si vede , montagne innevate tuffarsi nel mare , queste ti avvolgono dentro alla baia . Nel paese sembra echeggiare i suoni delle catene dei prigionieri deportati decenni fa . Ricordiamoci che Ushuaia e' nata perche' era carcere di massima sicurezza . Il carcere domina la parte est della cittadina , la parte vecchia , percorrendo i lunghi corridoi del carcere e soprattutto nelle docce del carcere senti vicino a te delle presenze . Al mattino , la pace della baia viene rotta dalle sirene di un'enorme nave da crocera , e il piccolo paesino viene invaso da una bolgia di turisti rumorosi e "inglesi ". ( o se preferite tedeschi ) Romina propone di scappare , prendiamo l'autobus , dopo alcuni chilometri vediamo una strana casa e decidiamo di fermarci . Nel giardino una distesa di piccole casette , dalla strada sembra che i puffi abitino qui , invece veniamo assaliti da decine di cani da slitta festosi . Il proprietario della casa alleva cani da slitta e ci accompagna nella visita , alla fine non puo' mancare un buon caldo " mate " . Ushuaia deve essere vissuta in simbiosi con la natura , perche' sei immerso in questa e la gente non vuole cambiarla . Quindi al mattino presto via a cavallo , la notte caccia fotografica alle marmotte , il giorno dopo in canoa per visitare i nidi di uccelli nelle isolette della baia . Uscite in jeep nelle zone limitrofe fra laghi e montagne , sempre con la scusa del pic-nic con carne ai ferri e buon vino . Non pensate che sia tutto frenetico , come vi descrivo , qui non ci sono orologi se non quello biologico . Al tramontare del sole , prima della doccia , ci ritroviamo io e Romina a bere Mate con spagnoli , italiani , francesi , inglesi , raccontandoci le esperienze della giornata . All'ora di cena usciamo dalla pensione , sembra notte fonda , le luci giallastre dei ristorantini ti invitano a consumare l'Asado con gli amici di avventura della giornata appena trascorsa . Come nelle baite di alta montagna , ci troviamo come vecchi amici , a bere del buon vino all' ultimo calore delle braci esauste dopo avercucinato un buon agnello . Io non sono un amante dei racconti , ho sempre raccontato le mie avventure con la mia macchina fotografica . Ho raccontato i colori , del celo , del ghiaccio , della steppa , dell'erba verde dei monti . Ho descritto gli animali , i loro occhi , il volo delle aquile , il frenetico lavoro delle marmotte , dei cavalli generosi , dei fenicotteri di passaggio . Una cosa con la macchina fotografica non ho descritto , la gente , la loro gentilezza , il profumo di cuoio e sudore dei " Guauci " , l'ospitalita' " familiare " delle famiglie che ci hanno accolto . La dolcezza e il sorriso di Romina . Anni fa ho rubato una frase ad un grande cantante e l'ho fatta mia : " Dove poso il mio cappello questa e' casa mia " Zucchero al concerto di Mosca . Ciao a tutti Stefano.

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