Eccomi
di nuovo qui, Africa! Dopo 5 volte in Egitto, 2 in Kenya, 1 in Tunisia,
di nuovo nel mio amato Continente Nero. Io, 26 anni, studente di Ingegneria
prossimo alla Laure, decido di regalare un piccolo viaggio a mio fratello
Marco prima dell'esame di maturità. Così è stato deciso per il nostro
viaggio in Marocco. Siamo arrivati il 26 di primo pomeriggio e con
l'aiuto di un simpatico ispano-marocchino che viaggiava con noi sull'aereo,
siamo andati a Casablanca, dove abbiamo scelto un hotel di media categoria
sulla guida Lonely Planet per soggiornare la prima notte. Ahmed parlava
solo spagnolo e arabo e così abbiamo aspettato con lui, sua moglie
e suo suocero, che pensavamo venissero in bus, ma alla fine si son
presentati in macchina (coche in spagnolo è macchina, non autobus,
come pensavo...) quindi abbiamo fatto la figura dei robbosi che si
sono scroccati il passaggio, ma come poi constateremo è pura e semplice
ospitalità, tutti sono della grande Famiglia...il cui capo è il grande
Le Rois Mohammed VI, a cui tutti sono devoti. Così il simpatico suocero
ci ha accompagnato in hotel e ci ha dato il benvenuto (Marahaban)
in Marocco. Hotel 2 stelle (Noailles, bd 11 Janvier), pulito, inserito
nel centro di Casablanca in un vecchio palazzo. 30€ per notte, mi
sembrava un ottimo prezzo...soprattutto per il rapporto qualità/prezzo
e la cortesia del personale. Tempo di riposarci 2 minuti e poi un
bel giro nel nostro primo giorno in Marocco. Siamo andati a mangiare
in Place des les Nations Units e poi un mega giro per la Medina (la
città vecchia, si nota per le mura che la dividono dalla Nouvelle
Ville) al cui interno c'è un bel souq dove sono iniziate le nostre
compre e le contrattazioni...poi altro giro per la città, una metropoli
con palazzoni e mega hotel, in contrasto con la povertà. È la capitale
economica del Marocco, con un caos micidiale in tutte le zone, clacson
a non finire. Nel tardo pomeriggio, sempre grazie alla fedele Lonely
Planet, andiamo alla stazione della CTM (compagnia di trasporto marocchina)
e prenotiamo per l'indomani mattina l'autobus che ci porterà in 4
ore a Marrakech (per 7 euro cad...). Nottata in hotel tranquilla,
sveglia alle 7:30 e alle 8:30 partenza dalla stazione dei bus per
Marrakech, viaggio molto tranquillo, con la visione di paesaggi mozzafiato,
con la gente che lavora tra i campi, che va in giro con gli asinelli
stracarichi, bambini felici che giocano ai margini della strada, e
tante altre situazioni che rimangono nella memoria, istantanee che
si ripetono nella memoria visiva anche a distanza di giorni. Arrivati
a Marrakech giriamo un 5 minuti prima di decidere l'hotel (avevamo
una serie di 4 possibilità), visionate le camere scegliamo l'Hotel
Amalay (40€ per notte) un ottimo 3 stelle, con personale simpaticissimo
e cortesissimo, belle camere, pulite ed un bel bagno. Ottima scelta.
Nel pomeriggio, dopo il pranzo in hotel ed un breve riposo, ci avventuriamo
nella famosa Place Djemaa el-Fna, prendendo un taxi per solo 2€ (ma
nei giorni successivi faremo sempre lo stesso tragitto a solo 1€!).
Arrivando alle 3 e mezza locali, la piazza era ancora "vuota", solo
qualche bancarella improvvisata per terra...a prima vista, comunque
una bella piazza. Ma sappiamo già che la "vera" Piazza la vedremo
solo verso il tramonto...così giriamo un pochino per le bancarelle
li in piazza, e subito dopo ci "immergiamo" nel souq, un labirinto
di bazar che vendono qualsiasi cosa...stando sempre attenti ai motorini,
in quanto anche nei vicoli del souq (larghi un metro e mezzo) passano
le persone in motorino...stranissima sensazione a cui ci si abitua
dopo poco...I bazar del souq sono molto belli, ognuno è organizzatissimo
e prontissimo alla vendita, sempre dopo lunghe ed estenuanti contrattazioni...le
stradine del souq come detto sono dei veri e propri labirinti, sai
dove entri e non sai quando esci ma soprattutto dove esci...chilometri
e chilometri di negozietti dove puoi comprare di tutto. Il tutto naturalmente
ambientato tra mille odori, si passa dall'odore della menta, al legno
di cedro, carne, frittura, pelle e chi più ne ha più ne metta...Finito
l'estenuante giro al souq rientriamo in Djemaa el-Fna , che non ha
nulla a che vedere con la piazza vista solamente un 3 ore prima...ora
stracolma di gente e di bancarelle mobili, fisse e mini-ristoranti,
ognuno con la propria specialità, dalla zuppa di lumache, alla carne,
e così via...così sulla via del tramonto decidiamo di salire su una
delle terrazze che dominano la piazza a rinfrescarci un po’ con qualche
bevanda. Lo spettacolo dall'alto è ancora più affascinante...ne vale
veramente la pena...oramai stremati, ci incamminiamo verso l'hotel
a piedi e dopo una mezz'oretta circa arriviamo in hotel per una doccia
e per la cena...decidiamo di mangiare la pizza, ma non è una gran
scelta...la facevo meglio io...un giretto per Rue Mohammed V e poi
a letto... La mattina seguente ci svegliamo con calma verso le 09:30,
e decidiamo di girarci tutti i siti più importanti della antica città
imperiale, così andiamo prima alle tombe dei saaditi, antica necropoli
dove sono sepolti 66 saaditi, tutte le tombe sono inserite in tre
piccole sale di superba maestria artistica, gioielli dell'antica arte
marocchina-andalusa. Finita la visita alle tombe andiamo al Palais
de la Bahia, una costruzione irregolare con fontane, sale complesse,
appartamenti, bellissimi giardini con piccoli cortili appartati. In
seguito ci dirigiamo verso Dar Si Said, ma è già chiuso, così giriamo
un pochino per i vicoli della Medina e ci troviamo in Place Djemaa
el-Fna, ci immergiamo ancora nei vicoli del souq fino a che non incontriamo
un ragazzo (Abdul) che parla un pochino italiano...gli chiediamo dove
si va per il museo di Marrakech, e lui si offre di accompagnarci ma
a metà strada inizia a parlare delle concerie...così capiamo che è
una faux-guide, infatti il "così sembrava vicino" museo di Marrakech
diventa lontano e si trasforma in conceria, lì di fronte naturalmente
ci aspetta un amico di Abdul con la menta in mano (per attutire il
malodore all'interno delle concerie, frutto di animali scuoiati e
puzza di guano di piccione, contenente ammoniaca) che ci fa fare un
giro per le concerie arabe e berbere, che lavorano le pelli di cammello,
montone e pecora...mamma mia che puzza, nauseabonda! Finita la gitarella
di una ventina di minuti in cui ci spiega tutta la fase di lavorazione
delle pelli, finiamo per inerzia in un negozio...di un loro amico
naturalmente (Ahrun)! Qui ci sfiniamo a contrattare e ce ne andiamo
via con un bellissimo tappeto berbero ed un puff (i cuscinoni in pelle)
il tutto per la cifra di 50€...dalle loro espressioni incazzate abbiamo
capito che gliel'abbiamo combinata grossa, quasi si rifiutano di salutarci...mi
sa che il prezzo era veramente basso!!! Oramai si sono fatte le 14
e così torniamo in hotel per rifocillarci un pochino e riposare mezz'ora.
Nel primo pomeriggio però ci rimettiamo in moto e ci dirigiamo verso
Palais el-Badi, stupendo sito archeologico, in rovina perché smantellato
da Moulay Ismail nel 1696 per ricavare il materiale da costruzione
per la nuova capitale del Regno, Meknès. Ora rimane il Palazzo circondato
da mura, con all'interno un aranceto, ed un bunker dove ci sono labirinti
di corridoi sotterranei, magazzini e prigioni usate al tempo. Inoltre
in una delle sale si può visitare, pagando prima di entrare un supplemento,
il pulpito (minbar) usato dall'imam della Moschea Koutoubya, il più
grande mai costruito, stupendamente conservato, favoloso reperto dell'architettura
ed espressione artistica del tempo...Particolare che balza all'occhio
è la presenza di centinaia di cicogne (e dei loro enormi nidi) tutt'attorno
alle mura del Palazzo... Finita questa visita, torniamo verso i vicoletti
che ci portano al Dar Si Said, che non eravamo riusciti a vedere in
mattinata, ora sede del museo delle Arti marocchine, bellissimo palazzo
dove sono conservati i più disparati oggetti dell'epoca, dalle porte,
alle armi, ai marmi, alle giostre panoramiche per bambini, gioielli
ecc. ecc. Nonostante fosse chiuso, una guardia del museo, ci accompagna
al piano superiore dove possiamo ammirare una splendida sala perfettamente
conservata, con mobili lavorati, uno splendido soffitto in cedro e
centinaia di lavorazioni ornamentali in legno dipinto. Ringraziata
la guardia (con mancia) ce ne usciamo e torniamo verso Place Djemaa
el-Fna, dove sostiamo per un pochino per poi dirigerci verso l'hotel
passando prima per uno dei tanti giardini che ci sono a Marrakech,
quello che costeggia Avenue Mohammed V. Qui ci sono tantissime specie
di piante ed alberi, tutti immersi in un immenso giardino di erba
curatissima...molto rilassante come visione e come luogo di incontro
per la gente del luogo...In hotel ci riposiamo un pochino, doccia
e poi scendiamo a fare due passi e fare la telefonata quotidiana ai
nostri genitori dalla Teleboutique, dove peraltro acquistiamo per
la modica cifra di 200 dirham a testa (20€) l'escursione per l'indomani
mattina alle Cascades d'Ouzoud, così andiamo a dormire presto. Sveglia
alle 7 per il ritrovo e per la partenza delle 8, in compagnia di una
simpatica 60enne di Birmingham e altre due francesi molto navigate
in materia di Marocco. Il viaggio dura un 2 ore e mezza in un paesaggio
montano, siamo sulle pendici della catena montuosa dell'Atlas (Alto).
Arrivati a destinazione il nostro autista ci indica la strada e al
pulmino si avvicina quella che pensavamo essere la nostra guida, ma
subito capiamo che è uno che si adopera al ruolo di guida con tanto
di cartellino di Trekking Guide ufficiale del Marocco. Molto esperto
in materia ci accompagna a vedere le cascate e a fare un giro per
la vegetazione circostante. Dopo un quaranta minuti di trekking su
e giù per le terrazze coltivate ad ulivi, ci segnala ad un bivio,
le due possibilità...o proseguire per la parte turistica oppure continuare
per la parte naturalistica, la prima costa 100 Dh, la seconda 150
Dh...i tre babbi (io, mio fratello e la signora inglese) ci guardiamo
allibiti e dopo un attimo di shock, un pochino incazzati dalla mancanza
di correttezza da parte di Mustafa (non ci ha mai accennato ad un
listino prezzi, era ovvio che gli dovessimo dare la mancia ma non
una fortuna del genere!) decidiamo di fare il tour meno costoso (100
Dh=10€ a testa). La cosa però ci da molto fastidio e proseguiamo per
i primi minuti in un'atmosfera un po’ meno rilassata anche per la
presenza di tantissima gente in fondo alle cascate, tutti locali che
si divertivano, la tipica gita fuori porta della domenica. Ma è il
paesaggio spettacolare che ci fa tornare ad essere meno tesi anche
dopo l'inconveniente...Fatto sta che risaliamo e anche grazie a Mustafa
che ci porta in punti in cui la visuale era favolosa, abbiamo l'opportunità
di scattare qualche foto ricordo della bella escursione. Poi stanchi
per la scarpinata, ci sediamo per un paio d'ore ad un bar dove beviamo
e mangiamo qualcosa in compagnia della simpatica dog sitter inglese,
che ha vissuto per 16 anni in Sud Africa. Alle 15:30, una volta tornate
le 2 francesi, ce ne torniamo verso Marrakech e scopriamo che le 2
francesi hanno pagato la loro guida 50 Dh in tutto per 4 ore (noi
300 Dh per 2 ore...). Vabbè, lasciamo perdere non è che ci ha fatto
diventare poveri, però ci si aspettava un po’ più di correttezza anche
perché era molto gentile...Tornati a Marrakech scendiamo con le francesi
nei pressi di Place Djemaa el-Fna e ci facciamo l'ultimo giro per
questa affascinante piazza, passando a salutare dei ragazzi molto
simpatici dove avevamo già comprato alcune cose giorni prima. Così
salutiamo la Place e prendiamo un taxi, e ci becchiamo un taxista
troppo simpatico, del tutto fuori che ci fa morire dal ridere, parla
un pochino l'italiano perché suo padre lavora sulle gru a Bergamo...un
pazzo! Salutato il taxista pazzo, paghiamo 1250 Dh per le tre notti
in hotel e dopo la doccia e dopo aver finito di scrivere tutte le
cartoline andiamo a mangiare una buona pizza all'hotel Diwane (un
bellissimo 4 stelle di fronte al nostro, costo 670 Dh a notte, con
piscina e architettura spettacolare ad un prezzo basso). Praticamente
siamo arrivati alla conclusione della nostra permanenza nella bellissima
Marrakech, giusto il tempo di andare a dormire e svegliarci alle 5:30
con le valigie già pronte. Così salutiamo il signore della reception
sempre molto gentile e ci dirigiamo alla stazione della CTM per prendere
il pullman che ci porterà a Casablanca. Partiamo alle 6:30, e su ci
sono già alcune persone in quanto è un pullman che arriva da Laayoune,
nel Sahara occidentale (è partito alle 15 del giorno prima!). Dopo
esser passati per Benguérir, ci fermiamo per una sosta break a Settat,
dove sono avvicinato da una ragazza marocchina seduta dietro di noi
sul pullman, che mi aiuta a comprare acqua e plumcake al botteghino,
diciamo che si intromette in quanto col mio arabo me la stavo cavando
abbastanza bene, oltre ad essere gentile è più rendermi partecipe
del fatto che lei parla un po’ di italiano...così saliti sul pullman
iniziamo a parlare con Suede (questo è il suo nome) e scopriamo che
torna dopo un mese e mezzo in cui è stata a Laayoune per aiutare il
fratello ad avviare un piccolo ristorante nella città sul mare a sud
del Marocco. Parla italiano perché ha fatto una scuola di cucina italiana
con un Circolo per Italiani a Casablanca e ha lavorato al Consolato
italiano. Si rende subito disponibile e così ci organizza il trasferimento
in taxi da Casablanca all'aeroporto (40 km fuori città) con un suo
parente taxista. Così arrivati alle 10:35 alla stazione CTM, aspettiamo
una mezz'oretta prima che arrivi il taxista, sale anche Suede, che
dall'alto della sua gentilezza si offre, dopo un viaggio di sole 20
ore circa, di accompagnarci in aeroporto in compagnia del taxista,
così da non lasciarlo solo al ritorno. Paghiamo il taxista (200 Dh,
tariffa per marocchini...) e per ringraziare Suede, le do 20 Dh ma
lei rifiuta e ringrazia per la compagnia...altro mondo veramente.
Così partiamo alla volta dell'Italia e dopo 5 giorni sentiamo parlare
italiano! La cosa subito ci fa effetto, perché le prime persone che
sentiamo parlare dicono solo stronzate, erano un gruppo di vecchi
con guida...E così già ci sentiamo a casa...Au revoir Morocco! Il
viaggio è stato molto belle ed affascinante soprattutto per quel che
riguarda Marrakech, il fatto di esser stato a Casablanca è stato dettato
solo dal fatto che Alitalia vola su quella città. Merita una visita
breve anche perché offre poco di interessante, ma questo si sapeva
già dall'inizio. Bello anche il fatto di aver vissuto letteralmente
tutto il tempo in Marocco, di turisti ce ne erano pochissimi, il 95%
erano francesi...abbiamo incontrato giusto due romani (nel souq di
Marrakech) con cui abbiamo scambiato giusto 2 parole, poi tutto il
tempo a scambiare opinioni con la gente del luogo in moltitudini di
lingue. In sti giorni ho parlato di tutto...arabo, francese e spagnolo
a livello elementare ma sufficiente a farmi capire...per il resto
inglese ed italiano non lo sa praticamente nessuno! Però nonostante
le difficoltà, con tutti ci siamo capiti e siamo stati bene, e soprattutto
siamo stati trattati bene dovunque ed in qualsiasi situazione... |