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MARTINICA - Esperienza di viaggio in Martinica di Donatella Nicoletti

Io e mio marito Fabio siamo andati nel Marzo 2006, esattamente dal 12 al 20 in Martinica, il dipartimento d'oltremare francese nel mare dei Caraibi. E' stato il primo viaggio intercontinentale e lo sognavamo dal 1994, da quando facevamo i balli latino-americani. Già ad Ottobre 2005 avevo cominciato a documentarmi e a leggere il sito di Turisti per caso che ringrazio caldamente. Il nostro sogno di viaggio era proprio quello di calarci nella realtà del luogo, di vedere le persone e di stare con loro e non rinchiusi in un villaggio!!!!

Per s. Valentino 2006 abbiamo prenotato con Air France i biglietti aerei via computer ed è stato facilissimo e velocissimo! Trovo che Air France sia un'ottima compagnia, molti controlli e molto cortesia a bordo! Costo totale del biglietto aereo € 1.356,00. Abbiamo anche prenotato la prima notte in hotel a Fort de France, la capitale e 4 notti all'hotel Corail di Saint Luce e le ultime 3 notti al Domaine Sainte Marie a Sainte Marie.

Domenica 12 marzo 2006 alle 11,20 samo partiti da Venezia con la neve che scendeva! Come ero contenta di partire, non avrei sopportato un'altra nevicata, che è stata immortalata dalla mia telecamera. Arrivati a Parigi Charles de Gaulle alle 13,00 circa abbiamo ritirato i bagagli e via a prendere la navetta che ci avrebbe portato a Orly Ouest, e da lì la coincidenza per Le Lamentin. In quest'ultima tratta abbiamo avuto la possibilità di vedere la cabina del pilota. Ebbene sì, l'aereo era pilotato da Valeria, una donna di 46 anni molto precisa che ci ha spiegato minuziosamente ogni comando. E' stata un'emozione unica e rara (adesso le cabine sono blindate e vengono effettuati molti controlli prima di fare entrare qualcuno). Infatti noi ci siamo andati di sera dopo che Valeria era venuta a conoscerci personalmente!!! Il volo comunque è durato 8 ore e 35 minuti.

Dopo la prima notte all'Hotel Valmeniere di Fort de France, lunedì 13/3/06 eravamo pronti per la scoperta dell'isola dei fiori: la Madinina!!! con la nostra Seat Ibiza bianca!!! e relativa cartina documentativa dell'isola. Abbiamo cominciato dalla Grande Anse d'Arlet dove abbiamo conosciuto Josè, un pescatore molto gentile che ci ha invitato a mangiare a pranzo nel suo ristorante! Abbiamo subito cominciato a parlare in francese e devo dire che non credevo di avere la mente ancora allenata con le lingue, anche se sono passati 12 anni dalla fine delle scuole superiori. Abbiamo fatto uno stupendo bagno nel mare di Grande Anse d'Arlet, piccolo ma carinissimo paesino turistico!! In Italia continuava a nevicare e io ero felicissima di essere in Martinica, così tanto sognata!!!! Ricordarsi di mettersi una protezione solare alta, perché il sole ai Tropici è forte e soprattutto se si sta molto in acqua non ci si accorge che scotta. Stupende le palme da cocco sotto le quali riposare, quel meritato e sudato riposo! All'ora di pranzo, abbiamo visto un uomo andare in acqua e da una gabbia prelevare delle sutpende aragoste che sarebbero subito andate a finire nella pancia di qualcuno!!!! Alla sera siamo arrivati sul nostro residence Corail situato nell'anse Mabouyas. Il residence ospita 26 appartamenti e fa parte della catena degli hotel Karibea. E' stato stupendo cenare alla sera guardando il mare caraibico e il Rocher du Diamant, una roccia in mezzo al mare!! Eravamo emozionatissimi e decisi a voler trasferirci ai caraibi!!! Qui il sole sorge alle 6,00 del mattino e alla sera tramonta alle 18,20 circa.

Martedì 14/3/06 Partenza da Sainte Luce verso Sant'Anna, la spiaggia più grande e sabbiosa della Martinica e qui abbiamo trovato una scolaresca di bellissimi bambine con le treccine e bambini incuriositi dalla nostra presenza. Mi sono innamorata di quei volti e occhioni neri che ho immortalato nella mia telecamera. Subito sono andata a mettere i piedi in acqua e devo dire che non è per niente fredda, facendo il bagno ho subito conosciuto una ragazza che lavora in Banca e ci siamo messe a chiacchierare. Abbiamo pranzato in spiaggia mangiando una gustosissima e lunghissima baguette, incantati a guardare quel mare turchese e calmo. Riposino sotto la palma, passeggiatina al campeggio di Sant'Anna, dove ho trovato una signora che mi ha dato un sacco di informazioni sull'isola e poi altro bagno nelle stupende e calde acque del mare caraibico. Verso sera, siamo andati alle Salines, a vedere il tramonto rosso. Qui fate attenzione perché vi sono molti alberi di mancinella velenosi che sono contrassegnati dal segno rosso. Quando piove non bisogna stare sotto perché dal tronco esce un liquido che è dannoso per la pelle. Dopo cena siamo andati nel paesino di Sainte Luce, piccolo ma carino con vari ristorantini e localini. Ho visto dei ragazzi che, nel marciapiede della strada, con dei piccoli registratori, improvvisavano dei balli.

Mercoledì' 15/3/06 Abbiamo deciso di andare verso nord, quindi risalita fino a Fort de France e poi verso Case Pilote, minuscolo paesino. Ci siamo fermati a Le Carbet, dove ho fatto il bagno. Nonostante il tempo fosse nuvoloso, l'acqua non era fredda e mi sono divertita un sacco. Qui la sabbia è molto scura. Nel pomeriggio ci siamo spostati a Sainte Pierre, l'antica capitalte della Martinica, che è stata distrutta dall'eruzione del Monte Pelee nel 1902. Qui mi sono fatta fare una mitica foto con un rasta del luogo, molto sorridente e sempre pronto alla battuta. Serata in un ristorante creolo a Trois Ilets, dove abbiamo mangiato in 2, in grande quantità, senza nemmeno riuscire a finire un pollo grigliato e del riso con delle ottime verdurine. La cuoca del ristorante era la classica Mamy che aveva un cameriere carinissimo, un ragazzo molto alto e molto scuro di pelle, con due bellissimi occhioni neri. Ho notato che in Martinica ci sono vari tipi di colore di pelle, dal marrone chiaro chiaro al color cioccolato per poi finire con il colore del cioccolato extra fondente!!! Ci sono stati nel corso dei secoli vari miscugli di razze e di popoli, dagli schiavi africani agli indiani, dai creoli ai francesi.

Giovedì 16/3/06 Prima di raggiungere la mitica e stupenda spiaggia di Sant'Anna, abbiamo dovuto superare con molta pazienza una manifestazione studentesca che rivendicavano maggiore tutela per il contratto della pubblica istruzione. Dopo esserci concessi un meritato bagno nelle acque calme e turchesi di Sant'Anna, ci siamo recati, per l'ora del tramonto, all'Anse Mabouyas. E' stato incantevole e molto suggestivo!!! Non avevo visto nulla di simile e l'emozione era molta: essere ai tropici e gustarsi un tramonto dai colori rossastri!!! Dopo cena, ci siamo dedicati ai preparativi delle valige per il trasferimento dal residence Corail al Domaine Sainte Marie, nel nord ovest dell'isola.

Venerdì 17/3/06 Partenza dall'incantevole Residence Corail e dalla sua piscina (mai utilizzata da noi, sarebbe stato come dare uno schiaffo al mare dei Caraibi). Prima tappa: Spiaggia di Vauclin, bellissima e bianchissima. Si cammina per un bel tratto in acque basse e cristalline per poi arrivare in un punto dove ci si può immergere completamente e fare un bel bagno ristoratore. In questa spiaggia c'erano molte persone che stavano facendo corso di vela. Gli alesei che soffiavano erano caldi e servivano a mitigare il calore provocato dal caldo sole tropicale. Dopo un pranzo a base di baguette e prosciutto, ci siamo rimessi in marcia per raggiungere il Domaine Sainte Marie, un residence immerso in uno stupendo giardino tropicale molto curato. La spiaggia del residence (Plage Azerot) è molto curata e ho incontrato un bellissimo ragazzo nero che stava facendo jogging. Che fisico statuario!!! Che corpo scolpito e quale armonia!!! Abbiamo subito fatto un giro al paese di Sainte Marie, che ha una propria spiaggia. Per raggiungere un isolotto poco distante dalla spiaggia, si cammina su una striscia di sabbia bagnata da 2 mari che si incontrano e allo stesso tempo si scontrano.

Sabato 18/3/06 Ci siamo diretti alla Penisola della Caravelle, passando per Tartane, il primo paesino che si incontra. Accanto alle barche dei pescatori, abbiamo avuto modo di conoscere 2 pescatori molto sorridenti che ci hanno coinvolto nei loro discorsi. Abbiamo fatto una foto ricordo con Gaston e David che hanno l'idea di essere sempre molto calmi e di prendere la vita con il sorriso sulle labbra, senza troppe preoccupazioni. Ci siamo recati al Castello di Dubuc e prima di entrare abbiamo intavolato una simpatica chiacchierata con il custode, un uomo molto divertente e dalla battuta sempre pronta. Mi ha detto che la Pasqua la festeggiano mangiando riso e granchi che catturano in spiaggia con una trappola costruita a mano. Dopo la visita al Castello di Dubuc, abbiamo fatto una camminata in mezzo alle mangrovie e siamo rimasti incantati nel vedere queste piante: un conto è vederle per la televisione e un conto è esserci proprio davanti!!!. La zona che raccoglie le mangrovie è paludosa. Alla fine della camminata abbiamo trovato una simpatica coppia di Mantova che stavano soggiornando anche loro nell'isola. Hanno visto Grand'Riviere, il paesino più a nord e più povero dell'isola. Basti pernsare che i ragazzi del posto per pescare si sdraiano su un tronco ben levigato e remando con le braccia vanno in cerca di pesce. Dopo l'acquisto di un carino e coloratissimo vestitino estivo, siamo andati a pranzare nella spiaggia più esterna di Tartane, quella fuori dal paese. Il bagno è stato fantastico e in acqua ho conosciuto Jefferson, un ragazzo brasiliano che vive in Martinica da 6 anni, perché ha sposato una francese. Ci ha spiegato che lui si occupa di preparare degli itinerari turistici per il Brasile. Alla sera siamo usciti per andare al paesino di Sainte Marie, dove ci siamo resi conto di essere gli unici bianchi. Qui al nord si vedono proprio pochissimi turisti!!!Di sera è meglio indossare abiti lunghi e spruzzare sulle parti scoperte l'autan per evitare le zanzare che nel nord sono più presenti, anche se noi non le abbiamo viste. Abbiamo solo sentito parlare della dengue, una malattia endemica costantemente presente nei paesi tropicali caraibici che provoca febbre e dolori articolari e muscolari, come un'influenza. Per curarla non bisogna prendere antinfiammatori, ma solo il paracetamolo e quindi la nostra tachipirina che serve ad abbassare la febbre.

Domenica 19/3/06 Si vede che è domenica, perché la gente in giro appare più rilassata del solito. Ci siamo recati a Point du Bout, molto turistica e con mille catamarani pronti per crociere giornaliere. Qui abbiamo trovato l'artista Camillo che prepara a mano statuine di legno da vendere ai turisti. Molto carino è il paesino di Trois Ilets e agli angoli delle strade si mettono i venditori di pollo arrosto al prezzo di € 8,00 ciascuno. Abbiamo fatto il bagno a Grande Anse d'Arltet con una pioggia torrenziale che non voleva smettere e che sarà durata 20 minuti buoni. Che emozione!!! Non mi era mai capitato e, nonostante il cielo grigio, non era cambiata la temperatura dell'acqua rispetto ai giorni in cui c'era il sole che picchiava. E' proprio vero, l'acqua dei Caraibi è calda e si fa presto a prenderla!!!

Lunedì 20/3/06 Ultimo giorno e ultimo bagno a Tartane, dove abbiamo trovato Maria Teresa, una signora cinquantenne, proprietaria di una struttura per anziani a Le Lorrain. Ha vissuto ben 7 anni in Italia. Ci ha detto che anche in Martinica ci sono gli stessi problemi che ci sono in Italia: separazioni e divorzi e affidamento dei figli minori. Le donne martinicane con figli ricevono però dalla Francia un sostegno economico. Abbiamo pranzato in un ristorante creolo, consci del fatto che ci avrebbe atteso la notte in aereo per cui conveniva rifocillarsi bene. L'ultimo saluto a quell'incantevole spiaggia bianca e da quel mare che a stento volevo lasciare e via verso l'aeroporto di Le Lamentin. L'aereo è decollato alle 19,35 e io avevo già due grossi lacrimoni che mi scendevano sulle guance calde dal sole preso. Personalmente la notte in aereo mi è volata, tra un sonnellino e una chiacchierata rigorosamente in francese con lo steward. Ho visto l'alba e mi ha affascinato. A Parigi (Orly Ouest) c'era la nebbia e 5 gradi. La navetta ci ha portato a Charles de Gaulle e l'airbus 320 a Venezia. Abbiamo ritirato l'auto nel parcheggio sotto una pioggia torrenziale e piano piano ci siamo diretti a casa, dove la nostra cagnolina Sweety ci ha accolto festosamente.

CONCLUSIONI: Siamo rimasti affascinati dalla gente del posto, i martinicani sono cordiali, disponibili e sempre sorridenti. Fisicamente hanno un bel corpo e i loro lineamenti sono molto graziati. Qui la vita sembra essersi fermata e vivono in una pace d'altri tempi. Al nord ho visto moltissime piantagioni di banane, mentre il sud è ricco di canne da zucchero, dalla cui lavorazione si ottine il rhum. Il centro della vita si concentra soprattutto nel sud dell'isola, infatti qui sono presenti le maggiori attività commerciali e industriali. Altra cosa che abbiamo notato è che ci sono molte persone che camminano a piedi per le strade e moltissimi martinicani fanno l'autostop e non sembrano avere la minima fretta e attendono pazientemente che qualcuno si fermi.

Perché andare in Martinica?????
1) perché basta solo la carta d'identità
2) perché è l'isola dei fiori ed ha degli ananas e delle banane profumatissimi
3) perché non è troppo affollata
4) perché è un'isola tranquilla dove si può girare con telecamere e macchine fotografiche di valore e non succede nulla
5) perché la gente del luogo è rispettosa e cordiale verso i turisti e soprattutto sempre sorridente
6) perché i bimbi sono bellissimi con gli occhioni color cioccolato

Ciao a tutti!!!!!!

Donatella Nicoletti
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