Diversamente
dalle nostre abitudini abbiamo deciso di visitare la Namibia con
Viaggi e Avventure nel Mondo e dopo pochi giorni dalla nostra prenotazione
si sono aggregati 2 amici di nome Andrea e Chiara.
Come previsto incontriamo tutto il gruppo all'aeroporto di Milano
e prendiamo il volo per Johannesburg con altre 10 persone e una
piccola mascotte di 4 anni di nome Chiara.
In attesa dell'imbarco per Windhoek abbiamo avuto modo di conoscerci
meglio e Daniela, la coordinatrice del viaggio, ci ha consegnato
l'itinerario che ha preparato.
06/08
Italia - Johannesburg (aereo: h. 10,30)
07/08 Johannesburg - Windhoek - km. 80 (aereo: h. 2 - jeep: h. 4)
08/08 Windhoek - Hardap Dam Park - Quivertree Forest (Keetmanshoop)
- km. 530 (jeep: h. 10,30)
09/08 Quivertree Forest - Fish River Canyon - Ai Ais - km. 267 (jeep:
h. 9,15)
10/08 Ai Ais - Kolmanskop - Luderitz - km. 484 (jeep: h. 9,15)
11/08 Luderitz - Sesriem - km. 562 (jeep: h. 8)
12/08 Sesriem - Sossusvlei - Daed Vlei - Sesriem - km. 153 (jeep:
h. 11,00)
13/08 Sesriem - Solitarie - Walvis Bay - Swakopmund - km. 393 (jeep:
h. 9,15)
14/08 Swakompmund - Welwitschia Drive - Swakompmund - km. 170 (jeep:
h. 5)
15/08 Swakompmund - Cape Cross Seal Reserve - Spitzkoppe - Henties
Bay - km. 405 (jeep: h. 9,30)
16/08 Henties Bay - Skeleton Coast - Twyfelfontein - km. 457 (jeep:
h. 8,30)
17/08 Twyfelfontein - Sesfontein - Opuwo - km. 400 (jeep: h. 9,00)
18/08 Opuwo - Epupa Falls - km. 212 (jeep: h. 7,30)
19/08 Epupa Falls - Ondangwa - km. 477 (jeep: h. 10,15)
20/08 Ondangwa - Etosha National Park (Namutoni) - km. 182 (jeep:
h. 7)
21/08 Namutoni - Etosha National Park (Halali) - km. 300 (jeep:
h. 10)
22/08 Halai - Etosha National Park (Okaukuejo) - km. 236 (jeep:
h. 9)
23/08 Okaukuejo - Waterberg Plateau - km. 486 (jeep: h. 10)
24/08 Waterberg Plateau - Okahandja - Windhoek - km. 330 (jeep:
h. 8)
25/08 Windhoek - km. 10 (jeep: h. 0,50)
26/08 Windhoek - Johannesburg - km. 80 (mini-bus: h. 1 - aereo:
h. 2)
27/08 Johannesburg - Italia (aereo: h. 10,30)
Km percorsi: Km 6.000 circa
IL
VIAGGIO
Venerdì
06/08: Cesena (FC) - Milano Malpensa - Johannesburg
Dopo aver raggiunto Milano in treno, prendiamo la navetta che ci
conduce in aeroporto, dove al check-in incontriamo il resto del
gruppo. Siamo in 15 compresa una piccola mascotte di nome Chiara
di 4 anni. Alle 21,10 decolliamo ma avendo fatto check-in indipendentemente
siamo tutti separati. Voliamo per 10 ore, molti dormono e non abbiamo
nessun contatto con il resto del gruppo. Come sempre non riesco
a dormire neanche un po'.
Sabato 07/08: Johannesburg - Windhoek
Arriviamo a Johannesburg alle 7,35 ma prima di ripartire per Windhoek
facciamo un piccolo briefing per decidere insieme come impostare
la vacanza. Alle 11,00 ripartiamo da Johannesburg e dopo 2 ore atterriamo
a Windhoek (ore 12,00). Per prima cosa ci preoccupiamo di cambiare
i soldi e sapendo che di sabato non troveremo banche aperte siamo
obbligati a farlo in aeroporto. Ci rechiamo quindi al banco della
Europcar (sempre all'interno dell'aeroporto) per fare il contratto
di noleggio (le auto erano già state prenotate da Avventure).
Dopo aver accertato che non potevamo stipulare una copertura assicurativa
completa, abbiamo dovuto lasciare per ogni macchina il numero di
una carta di credito a garanzia. Nel caso causassimo danni alle
auto ci sarà addebitata la franchigia di N$ 7.500 (circa
€ 1.000) a macchina, mentre per le ruote, i finestrini e i
parabrezza saremo costretti a pagarli nuovi. Facciamo quindi un
accurato controllo ai mezzi, facendo annotare sul foglio di rilascio
tutto quello che notiamo onde evitare che alla riconsegna ci vengano
addebitati danni già esistenti (graffi, vetro scheggiato,
ecc.). Ritiriamo così le nostre jeep e carichiamo i bagagli.
Daniela sale con noi e finalmente partiamo con Marco al volante
e Andrea che lo dirige. L'impatto con la guida a sinistra infatti
crea un po' di caos e avere una persona che ti aiuta e ti indirizza
è veramente una buona idea. Percorriamo circa 80Km per raggiungere
la città di Windhoek e con facilità troviamo l'ostello
dove passeremo la notte (Tramper's Haven). Abbiamo quindi ritirato
l'attrezzatura da campeggio e acquistato viveri per i prossimi giorni.
Per la cena, su consiglio della titolare dell'ostello, siamo andati
al Joe' Beer House. Si tratta di un locale (pub + ristorante) molto
affollato e famoso per gli ottimi piatti di carne. Caratteristico
l'arredamento anche se assomiglia di più ai nostri pub piuttosto
che ad un locale africano.
Domenica 08/08: Windhoek - Hardap Dam - Quivertree Forest Km percorsi:
530
Partenza ore 7.30. Per prima cosa dovevamo acquistare 3 mappe della
Namibia (1 per macchina). Ci siamo fermati in molti distributori
ma quelle rimaste erano poco dettagliate, e dopo aver acquistato
la 1° a Windhoek siamo riusciti a trovare la 3° solo a Mariental.
Dopo aver percorso strade lunghe e sempre diritte (B1), finalmente
alle 11.00 abbiamo raggiunto l'Hardap Dam. Si tratta di un lago
artificiale di 25kmq con annessa una riserva naturale di 25.000
ettari. Il paesaggio è molto arido e dal muro della diga
si può ammirare il lago. Avendo poco tempo a disposizione
abbiamo deciso di fare il percorso più breve (2 ore). Purtroppo
abbiamo visto pochissimi animali. Alle 13.00 siamo quindi ripartiti.
A Mariental, piccolo centro agricolo, abbiamo fatto sosta in un
distributore di benzina della Engel dove c'è un fast food
(Wimpy) che prepara ottimi hamburger e uno sportello bancomat dove
si può ritirare del contante. Abbiamo viaggiato in direzione
di Keetmanshoop e siamo entrati al Quivertree Rest Camp (C17) alle
17.00 mentre avremmo voluto esserci almeno un'ora prima. A quell'ora
infatti il proprietario della Gariganus Farm porta da mangiare ai
suoi 2 ghepardi. Raggiunta la casa del proprietario, le sorprese
non sono mancate, oltre al classico cane, hanno anche un facocero,
una iena, e un altro ghepardo che gira liberamente per casa e che
è possibile accarezzare. In più hanno un recinto dove
vive una colonia di soricati, buffi animaletti molto timorosi. Poi
ci siamo diretti alla Kokerboom Forest (sempre all'interno della
proprietà) dove abbiamo visto uno spettacolare tramonto.
I kokerboom sono alberi molto diffusi nella Namibia meridionale,
appartengono alla famiglia delle Aloe e possono raggiungere anche
gli 8m di altezza, crescono molto lentamente e soprattutto sui pendii
rocciosi. Considerata la fredda temperatura notturna, abbiamo deciso
di non dormire in tenda nella parte meridionale del paese. Cenato
presso la fattoria, anche se il cibo non era ottimo (riso, carne,
verdure crude e bollite).
Lunedì 09/08: Quivertree Forest - Fish River Canyon - Ai-Ais
Km percorsi: 267
Appena alzati siamo andati a vedere i ghepardi che stavano aspettando
la loro razione mattutina di cibo. Erano molto agitati e continuavano
a camminare su e giù vicino alla recinzione guardando in
direzione della casa. Dopo aver fatto colazione nella fattoria,
tutti gli altri sono andati alla ricerca del 3° ghepardo (quello
addomesticato) per poterlo accarezzare, mentre noi 5 abbiamo raggiunto
il commissariato di polizia di Keetmanshoop per fare la denuncia
del piccolo incidente avvenuto ieri sera. Vista la banalità
dell'incidente anche il commissariato di polizia è stato
interessante. Come previsto per riempire un modulo di 4 pagine,
dove bastava fare delle crocette, abbiamo perso quasi 2 ore. Siamo
ripartiti all'incirca verso le 10.00 e abbiamo percorso la B4 e
parte della C37 verso il Fish River Canyon dove siamo entrati da
Hobas. Al ns arrivo al Main Viewpoint (punto panoramico) abbiamo
incontrato le altre 2 jeep che stavano ripartendo e ci siamo dati
appuntamento per la sera ad Ai-Ais. Il fiume Fish ha scavato nel
corso di milioni di anni questa gola di 160 Km di lunghezza, 27
Km di larghezza (punto più ampio) e 550 m di profondità.
Il fiume scorre normalmente tra marzo e aprile, mentre in agosto
è soltanto un piccolo torrente. Visto il poco tempo a disposizione
abbiamo deciso di non perdere troppo tempo nel parco e dopo aver
ammirato il panorama dal Main Viewpoint e dal Rockies Point, siamo
ripartiti (C37-C10) diretti verso l'oasi termale dove siamo arrivati
verso le 16. Dalla descrizione della ns guida da Ai-Ais ci aspettavamo
qualcosa di totalmente diverso. In effetti si tratta di un "villaggio
turistico" situato in una gola dove si può scegliere
se dormire in tenda, in villette, appartamenti o camerate. All'interno
del villaggio si può usufruire della piscina dove l'acqua
raggiunge i 60°. Considerata la temperatura esterna a dir poco
fresca, il bagno è stato un piacevole diversivo ed è
stato anche il primo vero momento di socializzazione con resto del
gruppo.
Martedì 10/08: Ai-Ais - Kolmanskop - Luderitz Km percorsi:
484
Partenza alle 7.45 dopo aver fatto benzina all'interno del villaggio.
Abbiamo deciso di percorrere una strada non segnalata sulla cartina
ma che ci ha permesso di diminuire notevolmente i km percorsi. Si
tratta della Rosh Pinah (4x4), si prende dalla D316, dopo il 3°
gate (i "cancelli" che si vedono lungo le strade) occorre
girare a destra. Non abbiamo incontrato nessun mezzo ma i paesaggi
erano spettacolari. Arrivati all'innesto con la C13, l'abbiamo percorsa
fino ad Aus dove ci siamo fermati per il pranzo acquistando al general
store/bar del paese pane, acqua e salumi confezionati. Da Aus a
Luderitz la strada ritorna ad essere asfaltata e verso le 15.00
siamo arrivati a Kolmanshop. Si tratta di un villaggio minerario
abbandonato dove il deserto sta invadendo le varie costruzioni.
Ci sono edifici sepolti dalle dune dove a volte si entra direttamente
al secondo piano. Tirava un forte vento e siamo rimasti al villaggio
fino alle 16.00 (orario di chiusura). Carino ma turistico. Ripreso
il viaggio siamo arrivati a Luderitz e ci siamo subito preoccupati
di trovare i posti per dormire. In 5 abbiamo dormito dietro la chiesa
cattolica, mentre per gli altri al campeggio Shark Island ci hanno
riservato una piacevole sorpresa: al posto dei normali bungalow
ci hanno dato il faro del paese. Luogo molto suggestivo ma purtroppo
con solo 4 letti, così in 5 si sono dovuti accomodare per
terra. Purtroppo abbiamo avuto poco tempo per la visita del paese.
Come anticipato dalla guida, il paesino è molto simile a
quelli bavaresi, e presi dal sole ormai al tramonto, ci siamo diretti
oltre il porto per assistere allo spettacolo. Purtroppo non siamo
riusciti a vedere i pinguini, i fenicotteri e gli altri animali
che popolano le spiagge di questo luogo.
Mercoledì 11/08: Luderitz - Sesreim Km percorsi: 562
Dopo aver fatto benzina e acquisti di provviste ci siamo messi in
marcia per quello che sarà un lungo trasferimento fino a
Sesriem. Ritornati indietro sulla B4 fino ad Aus e dopo aver percorso
molti km sulla C13 (non asfaltata), durante una sosta Marco ha notato
in una ns ruota posteriore la lacerazione del battistrada. Per evitare
la foratura o l'esplosione durante il viaggio è stato deciso
di cambiare la gomma. A Helmeringhausen svoltiamo sulla C27 fino
a Betta. Quello che sulla cartina ci sembrava un paesino in realtà
si tratta di una casa, un piccolo market con distributore. Purtroppo,
anziché procedere lungo la C27, imbocchiamo la D826 e solo
al bivio con la D381 ci accorgiamo dell'errore. Le altre 2 macchine
viaggiano davanti a noi di alcuni km e come confermeranno in seguito
non si sono accordi dell'errore. Vista l'impossibilità di
raggiungerli in poco tempo decidiamo di procedere lungo questa strada
fino all'imbocco con la C19, e per fortuna, avendo visto il polverone
sollevato dal loro passaggio, siamo certi che vanno nella direzione
giusta. Arrivati sulla C19 svoltiamo a sinistra e la percorriamo
fino all'imbocco con la D845 che ci conduce alla C27 e finalmente
verso le 16.00 arriviamo a destinazione. Dopo aver montato le tende
ci siamo cucinati la cena.
Giovedì 12/08: Sesreim - Sossussvlei - Dead Vlei - Sesriem
Km percorsi: 153
Sveglia ore 5:00 per poter essere davanti al cancello all'orario
di apertura (5:30). Oltre alla levataccia, durante la notte si sono
sentiti diversi sciacalli che sono venuti a rovistare nel bidone
dell'immondizia e vicino alle nostre tende. Riusciamo ad essere
tra le prime macchine pronte a partire non appena si apre il cancello.
Ma dopo aver percorso in circa 30 minuti i 45km di strada asfaltata
ma pessima, che separano il campeggio dalla famosa Duna 45, rimaniamo
delusi dal numero delle persone già appostate in cima. Speravamo
di essere tra i primi mentre se non ci sbrighiamo a salire oltre
a perderci il sorgere del sole non riusciamo neanche a "trovare
posto". Per quanto mi riguarda, dopo aver camminato speditamente
per almeno 20 minuti verso la cima, l'alba non è così
spettacolare come mi aspettavo. Forse sarebbe stato meglio fermarsi
nel pomeriggio quando non c'è nessuno e i colori sono molto
più belli. Scendiamo dalla Duna buttandoci letteralmente
dai ripidi pendii e ci divertiamo un sacco. Ottima idea di fare
colazione ai piedi della duna. Ci troviamo nella parte più
accessibile del Deserto del Namib, lungo 300 Km e largo 150, e che
copre più di 32.000 Kmq della Namibia. Proseguiamo per altri
15 km per Sossusvlei (gli ultimi 6 Km solo con auto 4X4) e percorriamo
a piedi circa 1 Km per raggiungere Dead Vlei. Ci troviamo di fronte
ad un luogo bellissimo, alberi morti incastonati in una pozza di
fango secco e bianchissimo, contornata da dune di sabbia rossa.
Fortunatamente riusciamo a goderci il silenzio del luogo prima che
venga preso d'assalto dai tantissimi turisti scesi dalla Duna 45.
Dopo aver pranzato all'ombra degli alberelli del parcheggio, abbiamo
deciso di ritornare indietro fino al parcheggio 2X4. Nel tratto
di pista che divide i due parcheggi ci siamo divertiti molto e fortunatamente
nessuno di noi si è insabbiato. Arrivati nel parcheggio 2X4
alle 13:00, in 5 decidiamo di percorrere (a piedi) i 2 Km di pista
per Hidden Vlei contro il parere di tutti gli altri. Abbiamo rimasto
poca acqua e fà terribilmente caldo. Irremovibili, in fondo
quando ci ricapita di ritornare, raggiungiamo anche questo luogo
in piena solitudine e ci godiamo il panorama dall'alto di una duna.
Nel pomeriggio rientriamo in campeggio e andiamo in cerca degli
altri alla Duna di Elim e al Canyon di Sesriem (piccolo ma carino
e ci voleva più tempo per scendere dentro il canyon). Cena
in campeggio e birra nel piccolo bar del camping.
Venerdì 13/08: Sesriem - Solitarie - Walvis Bay - Swakopmund
Km percorsi: 393
Partenza dopo aver fatto benzina e rifornimento acqua nel piccolo
supermarket del campeggio. Riprendiamo il viaggio percorrendo la
C19 fino a Solitarie dove ci fermiamo a gustare la buonissima torta
di mele. Imbocchiamo quindi la C14 fino a Walvis Bay, cittadina
molto carina, dove ci attende un cielo coperto di nuvole e la temperatura
notevolmente più bassa. Qui si possono trovare banche per
cambio valuta o prelievi bancomat, supermarket, gommisti o altro.
Raggiungiamo quindi la laguna dove pranziamo davanti a tantissimi
fenicotteri. Purtroppo soffia un vento freddo che non ci permette
di stare molto all'aperto, e decidiamo di proseguire verso Swakopmund
(B2) facendo tappa alla Duna 7. Anche se utilizzata per fare sport
dagli abitanti di Walvis Bay, è molto più piccola
rispetto alla Duna 45 e la sabbia è di colore beige e non
rossa. Purtroppo dopo aver visto il deserto del Namib si apprezza
solo la differenza di colore. Arrivati a Swakopmund (16.30) dopo
aver preso possesso dei nostri "chalet con tetto spiovente",
così poco africani, abbiamo raggiunto il centro città.
Sabato 14/08: Swakopmund Km percorsi: 170
Approfittando del fatto che uno di noi non si sente molto bene,
abbiamo deciso di non andare allo Spitzkuppe e di dormire un'altra
notte qui. Così tutti ci riposeremo e avremo modo di visitare
con più calma la città e di dedicarci agli acquisti.
Ottima colazione all'Out of Africa dove servono buonissimi caffè,
cappuccini o caffelatte in tazze giganti con ottimi dolci. Dopo
colazione ci siamo separati dagli altri e noi 5 abbiamo gironzolato
un po' nel mercatino sotto il faro e nel centro pedonale pieno di
negozi. Swakopmund è la principale località turistica
della Namibia, ha vie contornate di palme, giardini fioriti, case
in legno in stile tedesco e per quanto possa essere carina nulla
ricorda l'Africa. Dopo aver fatto un'abbondante spesa nel megasupermarket
Model e il pieno di benzina siamo partiti per la Welwitschia drive
(anche se non c'è un gate di ingresso occorre fare il permesso
in città). Dopo aver attraversato senza vederla (anche se
indicato con cartelli) la vecchia Baaiweg, pista che un tempo veniva
usata dai carri, abbiamo raggiunto i campi di licheni dove abbiamo
provato a versare qualche goccia d'acqua per vedere un movimento
millimetrico della pianta (nella guida dice che rifioriscono
).
Oltre si raggiunge la Moon Landscape che, come si intuisce dal nome,
sembra veramente un paesaggio lunare. Dopo aver percorso tanti km
nell'arsura totale, siamo rimasti meravigliati di vedere tanto verde
e coltivazioni all'oasi di Goanikontes. Finalmente raggiungiamo
il punto dove vivono le piante che danno il nome al percorso. Sono
piante che crescono molto lentamente e possono raggiungere anche
i 2000 anni, preferiscono i terreni sassosi e sono formate normalmente
da 2 lunghe foglie che possono raggiungere anche i 2 metri di lunghezza.
Si dividono in maschi e femmine e riescono a filtrare dalla nebbia
l'acqua di cui hanno bisogno per vivere. Rientrati in città
abbiamo cenato con gli altri al ristorante del Faro.
Domenica 15/08: Swakopmund - Cape Cross - Spitzkoppe - Henties Bay
Km percorsi: 405
Partenza per Cape Cross Seal Riserve (C34 - strada asfaltata), famosa
per le migliaia di Otarie del Capo. Appena scesi dall'auto siamo
stati investiti dal fortissimo odore acre e disgustoso che poi ci
e rimasto addosso anche nei giorni seguenti. Arrivati vicino alla
spiaggia siamo rimasti sbalorditi dal numero delle Otarie. Sono
veramente migliaia, tutte ammassate le une sulle altre. C'erano
anche tanti cuccioli e lungo la piccola passeggiata che si può
fare abbiamo visto anche degli sciacalli. Ritornati indietro ad
Henties Bay abbiamo pranzato e lasciato i bagagli negli appartamenti.
Mentre gli altri si riposavano gironzolando per la piccola cittadina
di villeggiatura dove molti locali erano chiusi (è inverno)
noi 5 siamo partiti diretti allo Spitzkoppe. Dopo aver percorso
circa 90 Km (D1918) di terreno arido e pianeggiante all'improvviso
ci è apparsa questa montagna di granito alta ben 1728m. E
appena arrivati all'ingresso del parco, la piccola capanna, l'acacia
e le capre al ritorno dal pascolo ci hanno finalmente fatto pensare
dopo ben 10 giorni di vacanza: QUESTA E' AFRICA! Per il poco tempo
a disposizione non abbiamo potuto fare escursioni a piedi ma, sarà
stato per il sole al tramonto che esaltava il colore rossiccio della
roccia, o per i pochissimi turisti visti solo in lontananza, questo
posto ci è sembrato spettacolare. A tutti e 5 è rimasta
la delusione di non poter restare a dormire nelle piccole piazzole
isolate e situate dentro suggestive cavità rocciose che comunicano
un reale senso di isolamento. Così come l'invidia per il
gruppo di persone che abbiamo visto sulla cima del Pondok (altro
massiccio) che assistevano al tramonto. Purtroppo i km da percorrere
per rientrare sono tanti e dobbiamo affrettarci. Percorriamo comunque
l'ultimo tratto di strada al buio completo e ci rendiamo conto di
quanto possa essere pericoloso, i fari illuminano solo una piccola
parte davanti a noi e difficilmente si riesce a distinguere la carreggiata
dalla pianura polverosa laterale, così come sarebbe impossibile
avvistare qualche animale che potrebbe attraversarci la strada.
Altrettanto suggestivo è stato il momento in cui ci siamo
fermati e spento le luci: il buio totale (anche la luna era piccolissima)
e un silenzio inimmaginabile. Bellissimo! Cena con gli altri al
ristorante Eagle Steak. Serata veramente fredda.
Lunedì 16/08: Henties Bay - Skeleton Coast: Torra Bay - Twyfelfontein
Km percorsi: 457
Viaggiato lungo la C34 che costeggia il mare all'interno della Skeleton
Coast. I paesaggi sono desolati ma molto belli, non si vede un'anima
e soffia un vento fortissimo e molto freddo. Abbiamo attraversato
lunghe pianure di sabbia, altre zone caratterizzate dalle dune così
come ci siamo fermati in un piccolo estuario con un po' di vegetazione.
I relitti delle navi insabbiati ormai sono solo un ricordo se non
qualche pezzo che emerge dalla sabbia. All'arrivo a Torrabay, dove
ci aspettavamo un piccolo villaggio, troviamo solo un campeggio
chiuso (aperto solo in dicembre e gennaio) e i servizi igienici.
Purtroppo all'arrivo ad una delle nostre jeep è scoppiata
una gomma e la sostituzione del pneumatico è stata difficoltosa
per via del vento e della sabbia che veniva alzata. Appena abbiamo
lasciato la costa svoltando sulla C39 il vento e gradualmente diminuito
lasciando spazio a paesaggi sempre più africani. Siamo arrivati
a Twylfelfontein verso le 14:30 e abbiamo pranzato nell'area pic-nic
proprio prima del bivio per il campeggio. Da qui abbiamo proseguito
per la Petrified Forest (foresta pietrificata) ma ci siamo fermati
alla 1° indicazione e appena abbiamo iniziato la visita guidata
ci è venuto subito il dubbio che non si trattasse del sito
principale. Infatti durante la visita (circa 20 minuti) non abbiamo
visto tronchi pietrificati lunghi 34m e larghi fino a 6m (come indicato
nella guida), ma pochi alberi e di dimensioni ben più piccole.
Questi tronchi che si calcola abbiano circa 260 milioni di anni
dovrebbero essere finiti qui per un'alluvione. Ritornati indietro
fino al bivio ci siamo quindi diretti verso il camping dove abbiamo
piantato le tende. Prima del tramonto siamo andati alle Organ Pipes.
Lungo la strada D3254 con fatica si può notare un piccola
pietra di fianco alla carreggiata che indica il luogo. Si tratta
di una piccola gola dove ci sono colonne di dolerite (basalto) alte
fino a 4 metri e note con il nome di Organ Pipes. Al nostro arrivo
il sole era già tramontato e la luce non rendeva omaggio
a questo luogo. Rientrati in campeggio abbiamo trascorso una piacevole
serata chiacchierando tra di noi durante e dopo cena.
Martedì 17/08: Twyfelfontein - Opuwo Km percorsi: 400
Partenza dopo aver fatto benzina a 5 Km dal campeggio nella strada
che porta al lodge. Visita alle pitture rupestri dove le incisioni
dovrebbero risalire ad almeno 6000 anni fa (ma qualcuno di noi avanza
dubbi)
Il luogo comunque è carino e fare una piccola
scarpinata non ci fa affatto male dopo tutto il tempo trascorso
in auto. Riprendiamo il viaggio diretti verso Opuwo ritornando sulla
C43. Si tratta di una strada non asfaltata ma buona (a parte qualche
ripido saliscendi) che attraversa paesaggi molto belli. Sosta per
il pranzo a Sesfontein di fianco al fortino tedesco trasformato
in lodge. Nella cittadina vediamo molte persone e tantissimi bambini
ci chiedono soldi (pochi le caramelle o le penne). Per non incentivarli
a chiedere una sorta di carità ai turisti, ovviamente non
diamo loro nessun soldo. Proseguendo oltrepassiamo una zona dove
si possono notare molti baobab e nelle vicinanze di Opuwo iniziamo
a vedere le prime donne Himba. Arrivati a Opuwo verso le 17:00 ci
dirigiamo subito ad un supermarket per acquistare i prodotti da
donare al villaggio Himba che vogliamo visitare domani e poi in
cerca di un campeggio, visto che dalle precedenti esperienze molti
sconsigliano Okahane Lodge (o dal francese - acqua fredda, cena
cattiva). Troviamo posto al Cospin Camp Site (dove ci siamo solo
noi).
Opuwo è l'ultima cittadina dove si può acquistare
acqua e provviste prima di dirigersi verso le Epupa Falls. Inoltre
qui si possono vedere molti Himba o Herero e può essere un
buon posto per trovare una guida per visitare un villaggio Himba.
Per quanto ci riguarda all'uscita dal supermercato siamo stati avvicinati
da un signore di nome Fester che si è proposto per accompagnarci
l'indomani nel villaggio dove vive ancora sua madre. Dopo aver contrattato
spuntiamo la visita a $ 20 x pax + doni per il villaggio: farina
di mais, tabacco, fiammiferi, zucchero. Cena in campeggio.
Mercoledì 18/08: Opuwo - Epupa Falls Km percorsi: 212
Sveglia ore 6.00 e incontro con Fester per le 7:00. Come tutti gli
africani si fa attendere e quando finalmente arriva ci dirigiamo
a Est sulla C41. Dopo aver percorso circa 15Km ci indica di svoltare
a sinistra in mezzo alla vegetazione e dove non si intravede nessun
tipo di strada/sentiero. Dopo aver percorso qualche km a passo d'uomo
per via del terreno sassoso e aver superato qualche capanna, ci
indica di fermarci. Ovviamente nessuno potrebbe trovare questo posto
se non lo si conosce visto che non ci sono indicazioni ne tanto
meno segni sul terreno che possono indicare un sentiero. Arrivati
al villaggio vediamo solo una donna e un uomo anziano con 2 ragazze
ma Fester ci rassicura dicendo che ci hanno visto arrivare a in
poco tempo arriveranno tante altre ragazze con bambini di tutte
le età. I più piccoli vengono portati sulla schiena
mentre quelli che sanno camminare li vediamo saltellare a piedi
nudi come se nulla fosse sul terreno sassoso. Avevamo chiesto a
Fester di poter visitare il villaggio quando erano presenti anche
gli uomini ma come poi si è dimostrato erano già tutti
usciti. Le donne dopo aver accettato i nostri doni si sono sedute
in circolo e si sono fatte fotografare, poi hanno iniziato a tirare
fuori i loro prodotti artigianali allestendo una sorta di mercatino.
Dopo i nostri acquisti hanno ritirato la loro merce e piano piano
hanno iniziato ad incamminarsi probabilmente verso le loro capanne
(che non si vedevano nelle vicinanze) o verso qualche altro posto
dove un'altra guida poteva aver portato dei turisti. In poco tempo
erano rimasti solo alcuni bambini che ci chiedevano caramelle, i
nostri braccialettini, le nostre magliette, ecc
Alle 10.30
eravamo già rientrati ad Opuwo pronti per ripartire verso
le Epupa Falls. La strada D3700 (o C43) è buona fino al bivio
con la D3701 poi peggiora anche se si può percorrere con
un'auto senza il 4x4 (rallentando la velocità). Per percorrere
i 200 Km che separano Opuwo da Epupa abbiamo impiegato circa 4 ore.
Lungo la strada spesso arrivano bimbi Himba attirati dal rumore
dei nostri mezzi per chiedere caramelle. Arrivati a destinazione
decidiamo di sistemarci in campeggio prima di dedicarci al luogo.
Piantiamo la tenda sotto un palmeto che ricorda molto un'oasi se
non fosse per il grosso fiume che costeggia il campeggio. Secondo
la guida questo doveva essere un posto dove occorreva essere autosufficienti
in tutto, mentre notiamo il lodge-bar-ristorante adiacente al campeggio
così come è notevolmente alto il numero dei turisti.
Abbiamo trascorso il resto della giornata nei pressi del fiume Kunene
che si apre a delta in una serie di canali paralleli e occupando
una zona larga 500m formando numerose cascate. Il salto più
alto è di circa 40m e l'acqua scende in un crepaccio stretto
e buio dove spesso e circondato dall'arcobaleno. Il posto è
bellissimo e assistere al tramonto è qualcosa di meraviglioso.
Un consiglio: non limitarsi a percorrere il sentiero, ma salire
poco più in alto fino alla cima della collinetta. Ne vale
sicuramente la pena! Per i più intrepidi bagno nel fiume
a pochi metri dalla grande cascata.
Giovedì 19/08: Epupa Falls - Ondangwa Km percorsi: 477
Contro il parere di altre recensioni abbiamo deciso di percorrere
la D3701 fino a Ruacana per accorciare notevolmente il tragitto.
La ns scelta è si rivelata buona, i paesaggio sono belli
e parte qualche tratto notevolmente sconnesso (solo 4x4) non è
proprio disastrosa come descritta. Da Ruacana invece la strada ritorna
ad essere asfaltata e abbiamo proseguito fino ad Ondangwa dove abbiamo
finalmente trovato un gommista per acquistare la ruota scoppiata
sulla Skeleton Coast. Io, Chiara ed Andrea invece, mentre Marco
è rimasto in auto per evitare di lasciarla incustodita, abbiamo
fatto un giro nel mercatino locale. In questa area geografica la
presenza delle persone di colore è nettamente superiore rispetto
ai bianchi e tutto è molto più bello e caratteristico.
Anche l'atmosfera è diversa, peccato che quasi tutti stavano
ritirando i loro prodotti e che noi avevamo poco tempo. Dopo aver
trovato il posto per dormire abbiamo deciso di cenare in 2 posti
separati. Mentre alcuni hanno optato per un ristorante per turisti,
gli altri hanno cercato qualcosa di più caratteristico. Ci
siamo diretti verso la cittadina, ma per via del buio non siamo
riusciti a trovare nulla. Così al primo autolavaggio dove
c'erano diversi giovani di colore abbiamo chiesto se ci consigliavano
un posto esclusivamente locale. Un ragazzo di nome Leonard si è
offerto di accompagnarci e noi abbiamo ricambiato invitandolo a
cena. Si trattava di una specie di self-service. Al nostro arrivo
si è creato un trambusto generale, tutti erano veramente
eccitati per la ns presenza. Dopo averci preparato un tavolo e averci
fatto vedere i tegami che avrebbero utilizzato (il servizio buono),
ci hanno chiesto quali pietanze preferivamo tra quelle gia pronte.
Abbiamo così ordinato: polenta, spezzatino di mucca, erbette,
fagioli tritati e pollo. Durate l'attesa ci hanno servito una specie
di aperitivo: una bevanda marroncina derivata dalla fermentazione
del sorgo. Sia per il sapore sia per evitare problemi di dissenteria
abbiamo cercato inutilmente di rifiutare. Anche se ci avevano portato
le posate abbiamo preferito mangiare con le mani. Scena comica quando
tutti hanno rinunciato al pollo perché senza coltello non
sapevamo come staccare il primo pezzo (era intero). Fortunatamente
anche a Leonard piaceva il pollo!!!
Venerdì 20/08: Ondangwa - Etosha N.P. (Namutoni) Km percorsi:
182
Partenza ore 9.00 proseguendo sulla B1 fino ad Antoni quindi svoltando
a destra verso il parco (strada non indicata nella ns carta). Arrivo
al camping di Namutoni alle 13:30. Dopo aver montato le tende abbiamo
deciso di dividerci e andare alla ricerca degli animali indipendentemente.
Fin dall'ingresso del parco abbiamo visto degli animali come zebre,
gnu, gazzelle, orici, facoceri, ma solo nel pomeriggio ci siamo
imbattuti nelle giraffe, nei kudu e in un elefante. Poco prima del
rientro abbiamo visto 2 giraffe durante il corteggiamento e molto
dispiaciuti non siamo potuti restare perché saremmo rimasti
fuori dal campeggio. Infatti chi non rientra entra l'orario indicato
nel cancello rischia di rimanere chiuso fuori. Dopo cena siamo andati
tutti alla pozza ma oltre al gracidare delle rane non abbiamo visto
nessun animale.
Sabato 21/08: Etosha N.P. (Namutoni) - Etosha N.P. (Halali) Km percorsi:
300
Sveglia ore 5.30. Colazione veloce e poi siamo partiti per il game
drive. Per tutta la giornata abbiamo visto giraffe, elefanti e con
un colpo di fortuna di Chiara anche 2 otocioni. Nel primo pomeriggio
abbiamo spostato le tende al camping di Halali e poi abbiamo ripreso
il safari. Serata alla pozza del campeggio. Molto bella fatta ad
anfiteatro e fin dall'arrivo abbiamo sentito la gente in fermento:
c'era un rinoceronte e poi sono arrivate 4 iene e un gruppo di elefanti.
Domenica 22/08: Etosha N.P. (Halali) - Etosha N.P. (Okaukejo) Km
percorsi: 236
Sveglia ore 6:00. Game drive per tutto il giorno. Ad una pozza abbiamo
visto un gruppo di elefanti con un piccolo con una zampa rotta.
Come sempre zebre, gazzelle a non finire e all'interno di una boscaglia
abbiamo visto un varano. Poco prima del rientro invece, siamo riusciti
a vedere un rinoceronte in mezzo a tante zebre. Serata alla pozza
del camping dove sono venuti 3 rinoceronti, 5 giraffe e 1 orice.
Lunedì 23/08: Etosha N.P. (Okaukejo) - Waterberg Plateau
Km percorsi: 486
Partenza ore 8 ma io, Marco, Chiara ed Andrea ci siamo svegliati
alle 5.30 per andare alla pozza più famosa per l'avvistamento
dei leoni. Infatti siamo l'unica macchina che non è ancora
riuscita a vederli. Peccato, anche questo tentativo è andato
a vuoto. Un po' delusi siamo rientrati in campeggio e insieme agli
altri siamo usciti dal parco diretti (C38 - B1 - C22 - D2512) al
Waterberg Plateau Park, dove siamo entrati nel parco con le nostre
jeep e un loro autista. Abbiamo percorso piste sabbiose dove la
guida "sportiva" di Marco è stata molto divertente.
Purtroppo siamo rimasti delusi perché non abbiamo visto nessun
animale.
Martedì 24/08: Waterberg Plateau - Okahandja - Windhoek Km
percorsi: 330
Dopo aver sistemato il problema alla ruota di scorta di un auto,
siamo finalmente partiti poco prima delle 10:00. Ma 2 macchine su
3 sono partite con i serbatoi non pieni dal parco e sono rimaste
senza benzina prima di raggiungere il mercatino di Okahandja. Purtroppo
il distributore indicato sulla carta da anni non eroga più
benzina ai privati (una signora di origine tedesca non ci ha venduto
neanche un litro) e la tanica piena che abbiamo sempre avuto con
noi proprio il giorno prima era stata rovesciata in un serbatoio
"visto che non c'era più bisogno". Così
mentre io, Chiara e Daniela siamo andate al mercatino Marco ed Andrea
hanno fatto il pieno e riempito la tanica e sono tornati indietro
incontro alle altre macchine. Dopo aver dedicato qualche ora agli
acquisiti (prezzi molto convenienti) siamo ripartiti diretti a Windhoek
verso l'ostello dove abbiamo dormito la prima sera.
Mercoledì 25/08: Windhoek
Dopo aver riportato l'attrezzatura al Camping Hire abbiamo deciso
di andare tutti insieme a riconsegnare le auto alla Europcar. La
ns intenzione era quella di chiudere completamente il conto nei
loro confronti per evitare eventuali addebiti nelle carte di credito
lasciate a garanzia. In seguito ci hanno riaddebitato alcuni costi
sulla ns carta di credito, ma inviando le ricevute che ci avevano
rilasciato, gli importi sono stati stornati. Riconsegnate le auto,
ci hanno accompagnato in centro città dove abbiamo trascorso
il resto della giornata. Cena nell'ottimo ristorante Le Marmitte.
Giovedì 26/08: Windhoek - Johannesburg
Con l'aiuto di Margot, la proprietaria dell'ostello, abbiamo prenotato
2 mini-bus che ci hanno condotto all'aeroporto. Percorriamo così
gli ultimi km in terra Namibiana e arriviamo all'aeroporto internazionale
di Windhoek durante un blackout. A causa della mancanza della corrente
elettrica non è possibile fare chek-in con conseguente ritardo
del nostro aereo.
Venerdì 27/08: Johannesburg - Milano - Forlì (FC)
Arrivati a Milano abbiamo preso la navetta che ci ha riportato in
stazione. Qui abbiamo salutato il resto del gruppo e ci siamo dati
appuntamento per vedere le foto e i filmati di questa bella vacanza.
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