Siamo tornati da qualche giorno dalla Namibia
com'è
difficile abituarsi nuovamente al quotidiano ma, soprattutto, come
dimenticare il caldo e abbagliante sole africano, gli spazi infiniti,
il cielo stellato, il silenzio assoluto, il sorriso e la cordialità
della gente
. È proprio vero, il Mal d'Africa esiste!!!!
Io e mio marito siamo abituati a viaggiare autonomamente e anche
per questo viaggio abbiamo scelto la formula self-drive, appoggiandoci
però ad un tour operator namibiano (African Wanderer) gestito
da Paola che ringraziamo per i consigli.
Arriviamo a Windhoek dove ci attende Giorgio incaricato di African
Wanderer. Noleggiamo l'auto, una Nissan X-Trail non 4x4 ma più
alta di una berlina e quindi comodissima soprattutto per l'osservazione
del paesaggio e degli animali come scopriremo in seguito. Le strade
percorse durante il nostro viaggio erano tutte sterrate ma buone
per cui il 4x4 non è indispensabile
attenzione alla
guida a sinistra, l'impatto è pazzesco ma si supera in pochissimo
tempo. Il traffico esiste solo in città, altrove le auto
sono poche anzi in alcune zone è difficile incontrarne e
si è soliti salutare chi si incontra per strada turisti e
non
un cenno con la mano e un sorriso è gradito!!
A Windhoek pernottiamo la prima notte e poi partenza per la zona
di Tsumeb scelta perché ricca di cave e miniere ed essendo
appassionati di mineralogia, non potevamo davvero rinunciare. Nella
tenuta del lodge dove abbiamo pernottato sono presenti ben 5 vecchie
miniere che abbiamo visitato accompagnati da Mike con i quad
ragazzi che esperienza, era la prima volta che guidavamo un quad
e il quasi cappottamento non è mancato cmq ci siamo divertiti
un sacco!!!
Il giorno dopo, d'accordo con i responsabili del lodge, siamo andati
con l'auto alla miniera Karavatu, un vero paradiso dove in poche
ore abbiamo raccolto dei pezzi davvero interessanti.
Purtroppo la ricerca mineraria non è facile ma facile è
poter comprare a ottimo prezzo soprattutto nel Damaraland
quante bancarelle e quanti minerali acquistati: tormaline, acqua
marina, quarzi; naturalmente ci siamo trattenuti per il problema
trasporto ma che fatica dover scegliere tra questo o quel pezzo
Lasciata la zona di Tsumeb ci siamo diretti verso il Parco Etosha.
Il primo giorno siamo entrati dal gate di Namutomi e percorso la
strada verso Andoni. E' stato emozionante l'incontro con gli animali:
gli springbok con i loro dolcissimi occhioni, le giraffe e la loro
regalità nei movimenti e negli sguardi, gli gnu e il loro
sguardo truce, i kudu, gli elanda, i facoceri simpatici ma bruttissimi
e gli elefanti con la loro immensità non solo fisica!!!
Il giorno successivo abbiamo attraversato tutto il parco sino all'Andersson
Gate e ancora emozioni su emozioni; quanti animali ci hanno accompagnati
e che meraviglia trovarsi di fronte all'Etosha Pan, una depressione
salina di 120km x 70 circa di cui non si intravede la fine
pazzesco!!! E' vero non abbiamo visto i Big Five al completo (elefanti,
rinoceronti, bufali, leoni e leopardi) però siamo felici
di tutti gli "incontri" e per gli altri
sarà
per la prossima volta!!
Il viaggio è poi proseguito verso il Rock Finger attraverso
la zona dei terrazzamenti del fiume Ugab chiamata anche l'Arizona
della Namibia, in effetti, sembra di essere protagonisti di un film
western alla John Wayne per intenderci.
Naturalmente muniti di scarponi e bottiglia d'acqua abbiamo percorso
il sentiero che conduce al Rock Finger e dalla cima
che spettacolo
incredibile; altopiani interminabili punteggiati da solitarie montagne
che al tramonto si tinteggiavano di mille colori diversi.
Il giorno successivo partenza per Twyfelfontein e visita obbligata
alle pitture rupestri, alla montagna bruciata e alle Canne d'organi.
Arrivo al Doro !Nawas lodge posto su una pianura immensa e qui,
calata la sera, il cielo si è regalato a noi con tutto lo
splendore delle sue migliaia di stelle, il buio assoluto tutto intorno,
le rendeva più che splendenti e il silenzio
sembrava
un sogno ed è stato difficilissimo risvegliarsi!!
Ci siamo poi diretti nella zona dell'Erongo e anche qui ci siamo
inerpicati su una montagna per assistere ad un altro tramonto, spettacolo
che non delude mai e questa volta non eravamo soli, sulla cima accanto
ecco un gruppo di babbuini altrettanto affascinati.
Nuovo giorno e nuova avventura, eccoci nella zona di Swakopmund
e Walvis Bay dove abbiamo incontrato l'Oceano Atlantico e le dune
del deserto
2 elementi così diversi eppure a pochi
metri l'uno dall'altro, infatti solo una strada divide l'acqua dalla
sabbia.
Una giornata è stata però dedicata alla visita della
Valle del fiume Swakop o Valle della Luna accompagnati da Michael
che ha arricchito il nostro bagaglio conoscitivo con tante informazioni
sulla "vita" in questa valle desolata ma ricca di storia
da leggere, per esempio, sulle rocce e sulle foglie delle famose
Welwitschia Mirabilis.
Il giorno dopo abbiamo raggiunto Cape Cross per una visita alla
colonia di foche, non sappiamo quante sono, sono tante e spassosissime
da osservare nei loro atteggiamenti tra il serio e il faceto
soprattutto faceto!!!! Vista l'aria che tirava, e non è una
metafora perché il vento era fortissimo e gelido
ma
eravamo ancora in Africa oppure eravamo stati catapultati all'estremo
nord del mondo??
L'Africa è davvero particolare e unica, le sue tante e differenti
sfaccettature riempiono anima e cuore.
Altro giorno, altra avventura
eccoci partiti verso il deserto
del Namib, il più antico del mondo, percorso da Walvis Bay
sino a raggiungere Sesriem e quindi l'area di Sossusvlei e le sue
dune. La colorazione rossa delle dune è tipica di questa
parte orientale del Namib; il momento migliore per assistere al
gioco di luci e colori è il mattino e quindi eccoci davanti
al cancello d'ingresso del parco desiderosi di assistere a questo
nuovo spettacolo della natura. Ci ha accompagnati Alex, fiero e
gentilissimo namibiano che ha reso questa giornata ancora più
interessante e piacevole.
La fatica si è fatta sentire durante la salita alla cima
del Big Duddy la duna più alta dalla quale si è aperto
uno spettacolo affascinante
è difficile descrivere
con semplici parole i colori, la luce, il rumore del vento che muoveva
la sabbia e il sole che riscaldava le nostre stanche ossa arrancanti.
Purtroppo il nostro viaggio sta per terminare, l'ultima tappa è
la zona semi desertica del Kalahari che ci regala un ultimo meraviglioso
tramonto sulle dune di terra rossa.
Prima di arrivare all'aeroporto per l'imbarco un'ultima tappa dedicata
alla ricerca mineraria presso la cava abbandonata di Aris
anche nella raccolta non siamo stati delusi!!
GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!! All'Africa per averci regalato momenti indimenticabili
e alle persone incontrate: Michael, Charles, Alex, Sebastian e tutte
le donne, i bambini e gli uomini incontrati, grazie per i sorrisi
e la gentilezza, la serenità, la fierezza dimostrata verso
la loro terra e la dignità con cui affrontano le difficoltà
quotidiane.
Questi i lodges dove abbiamo pernottato e che consigliamo perché
davvero graziosi ma assolutamente informali:
Vondelhof Guest House (Windhoek) - Uris Safari Lodge (Tsumeb) -
Etosha Aoba Lodge - Eagle Tented Camp - Vingerklip Lodge - Doro!Nawas
- Erongo Wilderness Lodge - The Burning Shore - The Desert Homestead
- Bagatelle Kalahari Game Ranch
Terminiamo il nostro racconto con una citazione scritta sul quadernetto
di viaggio:
"I vincoli che noi uomini inciviliti ci andiamo artificiosamente
e sempre intessendo d'attorno ci stringono, ci opprimono, pare che
a volte ci soffochino; l'Africa li spezza e ci libera!
Ferdinando Martini - Esploratore Italiano 1895
e mai pensiero è stato più apprezzato e condiviso!!!!!!!
Buon viaggio