Questo
Tour e' consigliato a chi possiede Moto da Enduro
Stradali sopra ai 130 Kg, alle moto Bicilindriche e
anche alle piu' tranquille Dual sport, ma anche alle leggere
enduro racing per i principianti che si vogliono
avvicinare al Pianeta Enduro. La partenza e' da San
Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna e dopo aver
fatto colazione, saliamo in sella e con la bussola che punta decisamente
a sud, ci portiamo verso le prime zone di fondovalle con panorami
sulle prime dolci colline Bolognesi. Il panorama e' gia'
molto bello sulla prima tranquilla ghiaiata con qualche
buca che vi fara' digerire piu' in fretta cornetto e cappuccino...
Usciamo
dal ghiaiato per imboccare la strada provinciale a fianco del
fiume Idice e dopo pochi chilometri, incontriamo prima
una stretta strada ghiaiata che serpeggia tra prati e boschi,
quindi una bellissima antica mulattiera, dove sono ben
visibili i pietroni dell'epoca romana.
Questa strada ciotolata molti secoli fa era l'unica strada a disposizione
che collegava Bologna a Firenze. Si sale a tornanti
e si punta a sud-est, verso la valle del Sillaro. Il paesaggio
e' superbo e le strade a volte asfaltate con pochissimo traffico
e a volte sterrate serpeggiano alla base o a fianco di
spigolosi calanchi, che donano al paesaggio un aspetto magico.
Arrivati
sul greto del fiume Sillaro, imbocchiamo le piste che lo
fiancheggiano e ci porteremo verso sud, guadando il Sillaro varie
volte, fra panorami che ricordano vagamente i corsi dei fiumi
in secca africani. Usciamo sull'asfalto per rientrare poco dopo
sul Sillaro, che guadaremo una decina di volte divertendoci un
sacco. Il paesaggio divenda veramente bello, la natura incontaminata,
il verde delle colline che contrasta con l'azzurro del cielo e
le grigie terre calanchifere. Uno spettacolo... A questo punto,
dopo il divertimento dei guadi, ci addentriamo nelle terre romagnole
e incontriamo i primi villaggi di montagna, con le tipiche case
in pietra, luoghi dove il tempo sembra essersi fermato al medioevo.
Le
montagne di questi luoghi cominciano a spogliarsi e a dare il
meglio di se'; in diversi punti e' ben visibile la stratificazione
delle rocce, che mette a nudo grandi scaglie di pietra, caratteristiche
di questi luoghi. Qui, il vento e la forza delle acque del fiume
Sillaro hanno nei millenni sagomato i fianche delle montagne,
levigato la loro anima rocciosa, scavato queste pietre rendendo
il paesaggio incredibilmente suggestivo. Enormi piatte pareti
delimitano gole da brivido, strette e sinuose, alla base dele
quali sono ancora ben visibili alcuni vecchi mulini, che lavoravano
per sfamare le popolazioni servendosi unicamente dell'energia
del fiume.
La
storia di questi luoghi e' splendida, ma a forza di guadi e mulattiere
ci siamo stancati e soprattutto inizia a farsi sentire la fame.
Lungo una strettissima insenatura a dir poco spettacolare, arriviamo
all' Agriturismo Ca' del Rio Zafferino, un vero agriturismo,
uno di quelli con la A maiuscola, che un'ottima posizione ed una
gestione rustica ed amichevole rendono unico. Mauro ha
dedicato la vita a questo angolo di paradiso, ha curato il minuscolo
borgo mantenendo inalterata ogni pietra, qui quasi tutto è
rimasto com'era un tempo, il cibo e' ottimo e genuino. Mangerete
quello che c'e', la scelta cadra' su 2 o 3 piatti perche' cosi'
deve essere e perche' solo cosi' si puo' garantire cibo fresco
e di stagione.
State
certi che qui tutto e' biologico, biologico sul serio.
La pasta e' fatta a mano e le ricette romagnole doc. Volete mangiare
un piatto con i funghi ? Non ci sono problemi; se ha piovuto e
Mauro e' andato a raccoglierli nel bosco vicino, vi mangerete
anche i funghi, altrimenti potete accomodarvi al primo ristorante
dove vi serviranno probabilmente funghi di allevamento... I suoi
cavalli scorazzano liberi negli immensi pascoli circostanti; li
potrete vedere mentre vivono liberi e felici. Se gli domandi se
e' possibile fare una cavalcata ti dira' con il suo simpatico
accento romagnolo: Cio'... burdel... ci stiamo provando, ogni
tanto ne tengo uno dentro, a turno, a vedere se si abitua...
Ammesso che sia vero, stai certo che dopo qualche giorno lo vedrai
correre libero sui prati e saltare per la felicita'. Sono anni
che Mauro dice cosi', ma non abbiamo mai visto qualcuno montare
i suoi cavalli... E' difficile incontrare dei gestori di agriturismo
genuini e con un cuore come lui, ed e' per questo motivo che gli
abbiamo dedicato senza nessun tornaconto un po' di pubblicita'.
Dopo un profumato arrostino cotto nel forno a legna ed un fresco
vino assolutamente biologico e romagnolo, siamo
tutti sazi ed assonnati; sara' dura ritornare in sella, ma vi
possiamo assicurare che la parte piu' interessante del percorso
comincia adesso.
Un
caffe' sul tavolino in compagnia dei suoi cani di purissima razza
bastarda e di un numero imprecisato di gatti, poi partiamo decisi
verso Castel del Rio, tassativamente su strada bianca,
a noi l'asfalto piace poco... Attraverseremo boschi di castagno
bellissimi in ogni stagione, su piste sterrate a mezza
costa, con alcuni scorci su un paesaggio da pelle d'oca. Sono
vent'anni anni che frequentiamo questi luoghi e tutte le volte,
anche se abbiamo fretta, non riesciamo a tirare dritto sulle finestre
che si aprono verso valle, ci dobbiamo sempre fermare qualche
istante. Ma la strada e' lunga e dal bosco usciamo su antichi
borghi e chiese, restaurati o meno ma sempre molto suggestivi.
Dal
crinale con vista che spazia sulla vallata circostante passiamo
poi in un sottobosco, scendendo lentamente verso Castel del Rio,
dove arriviamo infine percorrendo qualche sottile strada asfaltata
e qualche ghiaiata. Giunti in paese dobbiamo fare benzina, nell'unico
benzinaio lungo il percorso, indice che le zone toccate sono molto
remote. Non puo' mancare una visita a uno dei ponti a schiena
d'asino piu' antichi e piu' famosi d'Italia, il ponte Alidosi.
Sara' un'emozione percorrere la ripidissima salita dal fondo ciotolato
di questo antico ponte in piedi sulla moto e poi, giunti in cima,
guardare in basso verso il fiume: vi assicuriamo che vi procurera'
un certo brivido...
Ora
ci dirigiamo sul versante opposto, verso est; prima su asfalto
e poi su comode strade forestali ghiaiate andremo a visitare una
zona bellissima, ricca di natura e di storia. Incontreremo torri
medioevali e antiche chiese, oltra ad antichi borghi disabitati.
I panorami sono meravigliosi e le strade rilassanti, meno male...
perche' di chilometri ne abbiamo gia' macinati abbastanza... Piano
piano chiudiamo l'anello, e adesso la bussola punta decisa verso
nord; il sole sta cominciando la lenta discesa e piano piano l'ombra
delle vostre moto da enduro saranno lunghe e in contrasto con
la strada bianca che per l'ennesima volta i vostri tasselli stanno
ruspando.
Adesso
sempre piu' in basso, la pista e' tutta in discesa, ghiaia, terra
e sabbia, poi l'asfalto verso Borgo Tossignano, dove percorreremo
verso nord-ovest paesaggi calanchiferi che vi lasceranno senza
fiato. Le piste sono in suolo naturale, terra pura senza aggiunta
di ghiaia, se ha piovuto da poco dovrete dare il meglio di voi...
Ma il divertimento su queste montagne russe naturali e' unico:
sara' bellissimo uscire di gas in cima alla collina in piedi sulla
moto e vedere aprirsi di fronte il panorama immenso, ormai alle
porte di Bologna. Se la visibilita' lo permette potrete vedere
le 2 torri, e dietro di esse la piatta pianura Padana.
Ma
ora siamo veramente stanchi, il Gps
ci indica che manca ancora qualche pista, per fortuna non troppo
impegnativa, e piano piano scendiamo a valle; ancora sul fiume,
gli ultimi guadi, le ultime comode ghiaiate e con la bussola che
punta decisa a nord l'avventura sta veramente per concludersi.
Sarete molto soddisfatti per aver visto luoghi insoliti e bellissimi
ed arriverete alle auto con il sole ormai basso che vi accechera'
e con la polvere che e' ormai entrata dappertutto, non solo nel
filtro dell'aria ma anche negli occhi, nel naso, fin dentro alle
mutande. Questo e' enduro signori,
micca ricamo e cucito...
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